“Apnea”, video, duration 5’52”, 2018 – Site specific work for the “Museum of Hospitality and Dialogue in the Mediterranean” in Lampedusa
Si può trattenere il respiro sia sott’acqua, sia fuori, ma solo in via del tutto momentanea. Il video Apnea di Michele Cirillo, propone un racconto suddiviso in tre diversi atti e realizzato con materiali video tratti da alcuni salvataggi in mare. Ognuno dei tre momenti apre con l’immagine della famosa opera di Mimmo Paladino, La porta di Lampedusa – La porta d’Europa, il monumento consacrato ai morti nelle traversate del Mediterraneo, una porta che funge da accesso ma anche da uscita, ed è rivolta verso l’Africa, segnando il punto dove l’Italia finisce e dove oltre c’è solo il mare. Ma cosa succede quando il mare viene meno ed è il cielo ad invadere il suo spazio?
Michele Cirillo sceglie la tripartizione del video dove nell’uno: ad ogni battito di ciglia corrisponde una nuova visione, una volta quella dell’uomo, di colui che scappa, una volta la visione di colui che accoglie ed aiuta; il due: il gioco degli opposti, dei due mondi quello del cielo e quello del mare, quello dei vivi e quello dei morti; il tre: il ricongiungimento dopo la divisione attraverso il ricordo e la memoria della storia. Allo spettatore è richiesta attenzione. Egli è un osservatore diretto dell’opera ed è invitato a partecipare a livello sensoriale, da prima nell’attraversamento del corridoio buio che precede la sala multimediale in un percorso tra le reti da pesca fluorescenti che suggerisce in lui disorientamento. L’invito del fruitore a livello visivo risiede nell’impianto stesso dell’opera video: l’attenzione si concentra verso le immagini che pulsano nel primo atto, successivamente la visione si estende e si contrae lasciando spazio al timore e al possibile visto del secondo, infine, la visione si sposta lateralmente nel terzo, seguendo il metodo EMDR ( Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione
e rielaborazione attraverso i movimenti oculari che unisce destra e sinistra) un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento dello stress post traumatico.
Tutto culmina e termina con un canto. Nasce la possibilità, se pur minima, di far immaginare un vissuto, di far rivivere in poco tempo la storia di molti, colpevoli del desiderio di perseguire il proprio destino.